Magari molti di voi potrebbero immaginarsi di tutto, ma mai una carriera da Sommelier. Anzi, una carriera da Sommelier a Dubai. Anzi, una donna in carriera come Sommelier a Dubai!
Ebbene sì io questa “wonderwoman” l’ho conosciuta e ho avuto ovviamente la fortuna di poterla vedere in azione. Anche perchè dove c’è vino, ci sono io.
Eleonora ha 32 anni, milanese e vive a Dubai dal 2013 dove ha fondato Cuvée3 (www.cuvee3.com). Specializzata in consulenza ed eventi in tema olio, vino, sake, gin… anche se in realtà è laureata in tutt’altro e a Milano aveva anche un bell’impiego.
Ma, a questo punto della storia c’è un “ma”. Era stufa di non avere stimoli, e la sua passione per il vino l’ha portata ad accettare un lavoro in Scozia. E da qui inizia l’avventura…
Eleonora ci racconti un po’ la tua storia? Insomma che ci fai a Dubai e per di più in veste di Sommelier?Â
Mi sono laureata in Human resources and Events management e per molti anni ho lavorato per Umberto Veronesi alla Fondazione Veronesi. In quegli anni ho viaggiato molto e scoperto molti ristoranti davvero particolari e di alto livello. Ho sempre avuto la passione dei vini ma mai avrei pensato che un giorno sarebbe diventata la mia professione.
Il mio intento era sempre stato quello di ultimare gli studi e di intraprendere una carriera legata ad il mio curriculum universitario.
Proprio per pura passione mi sono iscritta ad un corso di vino e a 23 anni decisi di trasferirmi in Inghilterra per seguire un corso. La scuola si chiama WSET Wine and Spirit Education Trust . Allo stesso tempo ho iniziato a lavorare presso una wine bar ad Edimburgo.
Sono seguite altri approfondimenti ed esami finche non sono stata assunta presso un ristorante stellato, il The Kitchin, grazie il quale sono  cresciuta professionalmente e dove ho lavorato come sommelier. In questo ristorante ho davvero imparato il lavoro da Sommelier dalla A alla Z, il servizio, ho imparato a conoscere vini di tutto il mondo. uscendo un po’ dal mio limite di conoscenza verso i vini italiani e francesi. Per me è stata un’incredibile esperienza!
Dopo alcuni anni in UK ho ricevuto un’offerta per Dubai come Sommelier. Così mi sono ritrovata a lavorare presso Zuma per 4 anni. Questo impiego mi ha permesso di sviluppare una confidenza e una conoscenza maggiore dei vini e del sistema lavorativo a Dubai. Riuscivo a viaggiare molto e quindi potevo dedicare molto tempo a visitare cantine in tutto il mondo. Poter lavorare con wine makers e accrescere la mia esperienza nel campo.
Lavorando a Dubai mi sono resa conto della carenza di un servizio specifico sul settore del Beverage ovvero in generale manca una conoscenza ampia che permette la gestione che parte dal manager fino ad arrivare al cameriere.
E così ho aperto la mia società , Cuvee3, proprio con l’intenzione di insegnare allo staff e di motivare la gente sia il consumatore ma anche poter dare un’adeguata consulenza ai ristoranti ed agli importatori.
In questo modo si da la possibilità al ristorante di ampliare la lista di vini e far anche conoscere e far apprezzare al consumatore vini da tutto il mondo.
Sommelier, donna, Dubai. Tre parole che sembrano quasi stonare in un paese mussulmano. Hai incontrato difficoltà ? Se sì quali?
Beh sì, problemi ce ne sono stati, ma non per una questione religiosa. Il mondo dei vini e del beverage in generale è un mondo piuttosto maschile. Quindi è importante essere non solo preparati e competente ma per me era importante essere ferma e sicura. Sentirsi confidenti come donna anche perché il lavoro da Sommelier è basato su un rapporto con molti europei e pochi locali. In realtà la figura femminile in questo ambiente ha il suo charme.
Cosa vuol dire essere imprenditrice in questo settore a Dubai?
Molto difficile perché ci sono tante regole e limitazioni. Vorrei poter far provare molti più vini ma al momento ci sono solo due distributori, oppure portare wine maker diversi e creare eventi. Purtroppo tutto molto per soli addetti al lavoro e molto poco per i consumatori finali.
Faccio molte lezioni e desidererei poter invitare molte più persone esterne e da altre parti del mondo per poter condividere la propria professionalità o specializzazione però appunto è molto difficile.
Ora Dubai è un hub strategico. Oltre ad avere una parte di lavoro qui, viaggio molto.
Qui continuo con la consulenza ai ristoranti e organizzo eventi come per esempio ne abbiamo uno al mese dedicato alla Comunità Italiana, Sapori di Vino, ed una a quella straniera. Oltre alla consulenza mi occupo anche di training dello staff. Consiglio alle aziende che esportano su quali vini puntare e perchè e lavoro anche per un’azienda vinicola, Castello di Butrio.
Non solo necessariamente vino ma anche sake, the e gin. Ho studiato e mi sono specializzata appunto anche in Sake che è una delle cose che mi piacerebbe molto riuscire a diffondere di più!
Da giovane laureata ti sei costruita un’opportunità all’estero superando diversi ostacoli. Hai dei consigli o qualche indicazione da dare a chi si trova nella tua stessa situazione o che vorrebbe venire a Dubai a lavorare?
Se volete venire a Dubai per lavoro bisogna innanzitutto venire lavorare come dipendente per cercare di capire come funziona qui. Imparare a conoscere questo paese e le sue regole di business. La realtà che viviamo in qualsiasi altro paese in Europa non si può applicare qui. Se l’intenzione e venire e creare qualcosa, dovete prima capire cosa vuol dire lavorare negli Emirati.
Venite, capite il settore, capite su cosa si può lavorare e su cosa no e cominciate.
Che vino regaleresti a noi Amiche di Fuso in giro per il mondo?Â
Se siete abbastanza coraggiose, e lo siete sicuramente, vi consiglierei di provare un Chateau Musar 2005 Lebanon.
Grazie mille Eleonora!
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